Visione d’insieme della situazione degli scivoli del basso Garda



Per fare chiarezza sulla situazione degli scivoli pubblici nella zona del basso lago di Garda abbiamo provveduto a realizzare una serie di fotografie, alcune delle quali sono consultabili direttamente da questo sito, e a verificarne l'utilizzabilità.

L'area da noi presa in esame spazia da Lazise a Desenzano. Abbiamo trascurato volutamente gli scivoli definiti privati anche se non siamo certi che lo siano veramente. In alcune situazioni abbiamo trovato lo scivolo chiuso da un cancello recante la scritta proprietà privata.

Abbiamo messo a disposizione le immagini in bassa risoluzione, in modo da non impiegare troppo tempo a caricarle. Chi volesse il formato in alta risoluzione, può chiederle direttamente a noi che provvederemo a mandarle per posta elettronica.

Come si può vedere nella cartina (clicca qui per visualizzarla) la zona presa da noi in esame è assai vasta e a essa confluiscono un numero elevatissimo di persone che provengono, oltre che dai paesi immediatamente adiacenti, anche da tutta la provincia di Verona, Mantova, Cremona, Brescia, Bergamo e Milano. Tra i firmatari della nostra protesta vi sono infatti rappresentanti di tutte queste zone. Si parte da Lazise per arrivare fino a Desenzano.

Iniziamo la nostra panoramica dallo scivolo di Pacengo. Si tratta di un ampio scivolo ma sprovvisto di parcheggio (è vietato lasciare i carrelli nel parcheggio adiacente) e si è costretti a utilizzare un parcheggio in ghiaia a pagamento. Il costo è considerevole, passare un pomeriggio sul lago costa più di 10 euro. Inoltre gli orari in cui è possibile accedere sono limitati e non si può arrivare dopo le 10 di mattina. Dunque abbastanza evidentemente si tratta di uno scivolo di fatto non utilizzabile.

Continuiamo e, spostandoci, arriviamo a Peschiera. Qui vi sono due scivoli, uno in località Pioppi e uno presso il porto. Il primo è stato quasi completamente recintato ed è lasciata accessibile solo una piccola striscia nella quale tuttavia non possibile effettuare la retromarcia in sicurezza; quello nel porto è stato completamente chiuso con dei piloncini antiaccesso. Dunque Peschiera è senza scivoli pubblici. Da notare invece che numerosi cantieri nautici offrono a pagamento il servizio di alaggio barche.

Proseguendo il nostro viaggio, si raggiungono gli scivoli della località “Bergamini”, che è chiuso con dei piloncini dotati di lucchetto (clicca per vedere la fotografia), e quello della località “Fornaci. (clicca qui per vedere la fotografia). Quest’'ultimo era ampio e abbastanza comodo ma la luce d’accesso è stata ridotta con delle aiuole e ora risulta pressochè impossibile la retromarcia. Inoltre non è possibile utilizzarlo con un’auto normale a causa dei gradoni senza un adeguato raccordo in cemento.

Eccoci dunque a Punta Grò: chi ha letto l’ordinanza, consultabile direttamente da questo sito, saprà che uno dei motivi chiave è il non poter garantire la sicurezza della circolazione. Come documentato dalle fotografie (clicca per vedere le fotografie) la strada è ampia, illuminata, asfaltata, dotata di marciapiede. Inoltre a noi non risulta si siano mai verificati incidenti. Essendo una strada chiusa, riteniamo che, anche in caso di elevato eccesso di diportisti che si registra in alcune e limitate domeniche estive, non si possa parlare di alcun pericolo. Questo era l’unica zona adeguata alle necessità del piccolo-medio diportista. l’area, infatti, permetteva di lasciare l’auto nei presso dello scivolo pur senza creare intralcio alla circolazione essendo appunto un’area chiusa. Inoltre la presenza nelle immediate vicinanza non la fa certo un’area adatta alla balneazione e dunque ben utilizzabile per altri scopi, qual è appunto l’alaggio delle imbarcazioni. Va qui sottolineato un punto fondamentale: la sicurezza del diportista. Pare evidente come la possibilità di lasciare l’auto in sosta nelle immediate vicinanze dello scivolo sia una condizione irrinunciabile. Chi va per lago sa che, soprattutto in alcuni periodi dell’anno, in pochi minuti il tempo può cambiare e il lago muoversi con forte vento. Più volte noi stessi ci siamo trovati in questa situazione e solo un veloce ritorno a riva risolve situazioni che altrimenti potrebbero diventare concretamente pericolose. Avere l’auto presso lo scivolo permette di riportare in sicurezza noi e la barca a riva. Pensate a cosa succederebbe se l’auto fosse distante qualche centinaio di metri: un disordine quasi inimmaginabile e l’impossibilità a operare.Invitiamo già da ora tutti gli amministratori che volessero verificare con noi la situazione a uscire in barca con noi; in particolare modo con una vela.

A Punta Grò erano soddisfatte queste condizioni e, per quanto il comune non facesse particolare manutenzione, potevamo operare con relativo margine di sicurezza.

Andando oltre si arriva allo scivolo in Lugana, presso il distaccamento dei Volontari del Garda (clicca qui per le fotografie). Tale scivolo, a causa di prolungata mancanza di manutenzione, è ricoperto di piante infestanti e un notevole strato di sabbia si è depositato da tempo. Inoltre una chiatta per lavori sul lago è adagiata sul tratto finale impedendone completamente l’utilizzo. Il Comune di Sirmione è perfettamente a conoscenza della situazione perchè l’autorizzazione per l’attracco è stata data da apposito ufficio (informazione comunicataci dal vicepresidente del gruppo Volontari del Garda). Comunque l’accesso a tale scivolo è impedito da un cancello che, a quanto ci è stato comunicato, non dovrebbe essere in opera.

Nel comune di Sirmione troviamo altri due scivoli: uno a Porto Galeazzi dove tuttavia è impossibile lasciare i carrelli perchè, testuali parole del comandante della Polizia Municipale, ci sono attività commerciali (clicca qui per la fotografia del divieto). Senza entrare nel merito del divieto, appare evidente che uno scivolo senza parcheggio non è utilizzabile, a maggior ragione se si tiene conto delle condizioni necessarie di sicurezza esposte poco sopra. L’altro scivolo, posto in località Brema (clicca qui per le fotografie), è posto prossimità di uno scarico diretto a lago di troppo pieno del collettore fognario (informazione dataci dal comandante della Polizia Municipale) in cui, ovviamente,. c’è un evidente cartello di divieto di balneazione. L’'area sovente è ricoperta da una melma neraa maleodorante e densa. Inoltre il fondo per la maggior parte dell’anno è di circa 10 cm, decisamente insufficiente per qualsiasi imbarcazione.

A Desenzano vi è un bello scivolo presso il porto. Tuttavia non è assolutamente pensabile poter trovare posto per parcheggiare l’auto più il carrello (che, va detto, non va sganciato dall’autovettura pena una pesante multa e la possibilità di sequestro) e dunque anche questo non utilizzabile.

Ecco che, percorsi circa una trentina di chilometri, ci troviamo ancora con la nostra piccola barca a vela sul carrello. Possibile che in paese civile questo sia accettabile? Possibile che per far valere i nostri diritti (avremo pur qualche diritto, non solo doveri!!!) sia necessario ricorrere al Tar con relative spese di avvocatura? Spese che, oltre a dover sostenere noi, deve sostenere anche il comune di Sirmione. Possibile che non sia possibile trovare un accordo?

Noi abbiamo chiesto un incontro per un sabato mattina con gli organi competenti. Ci è stato risposto che il sabato non ricevono e che per trovare una soluzione ci vuole tempo. Beh, spiace dirlo ma ci pare che non ci sia proprio interesse a risolvere civilmente, come si dovrebbe, la questione.