Martedì 25 giugno 2002


Sfilano le auto con barche a rimorchio
Benaco senza accessi Protestano i diportisti





SIRMIONE


La guerra dei diportisti alla ricerca di un alaggio libero continua. Ebbene, se il litorale demaniale deve essere sempre libero e accessibile a chiunque, i proprietari di barche e gommoni si chiedono perchè altrettanto non sia loro consentito. A sollevare il problema è stato il Comitato di Punta Gro. E proprio domenica 70 persone, al volante delle rispettive autovetture con al traino il carrello e barca, hanno percorso i litorali del basso Garda alla ricerca di «scivoli» dotati di parcheggio dove accedere al lago. Tentativo inutile, se si esclude per ora Punta Grò a Sirmione, sia nella zona bresciana del lago che in quella veronese, da Peschiera fino a Bardolino. Il corteo, ordinato e teso a non creare intoppi al traffico quanto a dare «visibilità» al problema si è sciolto senza aver individuato un alaggio alternativo a Punta Grò. A mettere in movimento i diportisti cosiddetti «liberi», che cioè non si appoggiano a darsene private dove l’uso delle gru è a pagamento, è l'intenzione del Comune di Sirmione di chiudere per la seconda volta l’accesso alla zona frequentatissima nei mesi estivi e autunnali, perchè oltre allo scivolo qui esiste una vasta area dove poter parcheggiare auto e carrello. La vicenda aveva preso le mosse la scorsa estate, esattamente l'8 agosto, quando il Comune di Sirmione aveva emanato un’ordinanza con la quale si disponeva il divieto di transito fra il piazzale antistante il villaggio «Il Tiglio» e l’area demaniale lacuale. Fra i motivi addotti c'era il pericolo per le persone, il fatto che lo scivolo fosse di proprietà comunale. Via Punta Grò era stata chiusa al transito con una sbarra. I diportisti avevano protestato con una petizione sottoscritta da quasi 400 persone e poi contattando il Comune. La vicenda era sfociata in un ricorso al Tar nel quale veniva chiesto l’annullamento dell’ordinanza. Infatti era stato accertato che lo scivolo incriminato non era stato realizzato su area comunale, ma su demanio lacuale extraportuale appartenente alla Regione. In sostanza l’ordinanza era stata ritirata dando contemporaneamente il via ad un nuovo procedimento. Il Comune ha poi chiesto di avere in gestione l’area. E se l'otterrà (la decisione potrebbe arrivare a inizio luglio) sembra intenzionato a realizzarvi un parco e quindi a chiudere nuovamente l’accesso alle auto lasciando all’asciutto i diportisti.