Martedì 9 Luglio 2002
SIRMIONE. I diportisti contro l'Amministrazione comunale per punta Grò Lo scivolo della discordia Chiusura per il progetto Parco? E' braccio di ferro
di Maurizio Toscano
Si preannuncia un lungo braccio di ferro tra i diportisti del basso Garda, uniti nell'Associazione onlus «Amici della vela e della pesca», e l'Amministrazione comunale di Sirmione. Pomo della discordia: la chiusura dell'unico scivolo a lago di punta Grò. Che, a dire il vero, non risulterebbe l'unico nell'area del basso lago, ma che rappresenta il solo accesso a lago che offre la possibilità di arrivare all'acqua con il carrello e l'invasatura.
Per ora il Comune di Sirmione ha incassato un mezzo «sì» dalla Conferenza dei servizi svoltasi nell'ufficio del Demanio di Salò per decidere a chi dare in concessione un terreno a lago chiesto contemporaneamente dal Comune di Sirmione e dall'associazione. L'Amministrazione, infatti, potrà posizionare la sbarra e, quindi, impedire l'accesso ai diportisti, non prima però di aver ricevuto l'eventuale decreto di concessione della zona di punta Grò dove lo stesso Comune intende realizzare il grande parco naturalistico di Lugana.
Ma la Conferenza dei servizi ha anche fatto un'altra affermazione. I Comuni di Desenzano e Sirmione dovranno indicare, entro il prossimo primo agosto, i possibili accessi a lago in alternativa a quello di punta Grò, destinato appunto a chiudere. Qualora le due amministrazioni non riuscissero nell'intento allora i giochi potrebbero tornare sul tavolo.
Di scivoli, si diceva, ne esistono nel basso Garda. Ma sono quasi tutti impraticabili per mettere in acqua barche direttamente dai carrelli. Quello di Desenzano, ad esempio, si trova sul lungolago, intasato di auto e in pieno centro storico. Di domenica è un'impresa arrivarci, figuriamoci con un carrello al rimorchio. Se dovessero arrivare contemporaneamente tre o quattro barche, il lungolago resterebbe paralizzato. Stesso discorso a Sirmione. Lo scivolo si trova sul lungolago Diaz: immaginabili i disagi per chi volesse calare in acqua la domenica la propria barca.
«In linea di principio - dice Paolo Quinzani, presidente dell'associazione, che ha sede a Pozzolengo e unisce un centinaio di diportisti - non siamo contrari al parco di Lugana, anzi. Ma abbiamo chiesto di farci passare nella stradina di punta Gro fino a quando non inizieranno i lavori del parco. Noi siamo a conoscenza del fatto che non esiste un progetto esecutivo, né tanto meno l'impegno di spesa. Inoltre, vorrei far rimarcare un atteggiamento che non ci è piaciuto affatto. Alla Conferenza dei servizi, pur essendo stati invitati, quasi si rischiava - conclude Quinzani - di non partecipare ai lavori. Abbiamo dovuto bussare...».
Il Comune di Sirmione, da parte sua, vuole aspettare l'arrivo del decreto di concessione, ma intanto fa sapere «che il progetto del parco c'è e che gli stanziamenti sono in predicato di arrivare, perché la Regione dovrebbe inviare dei contributi. Gli scivoli da individuare ci sono, ci sono. Certo, non ci sono spazi per parcheggiare i veicoli: vedremo cosa si potrà fare». In ogni caso il codice di navigazione e il regolamento della navigazione interna dispongono che l'accesso alle «vie d'acqua deve essere liberamente consentito». Un principio da tener bene presente.