Dal Giornale di Brescia del 14 giugno 2003







I diportisti lamentano l’impossibilità assoluta di accesso al lago e di alaggio delle imbarcazioni

Filo spinato sulle rive del Garda

Solo Desenzano ha accettato di realizzare scivoli per calare le barche in acqua





Fa caldo più che in agosto, c’è il sole e sul Garda torna la voglia di andar per lago. I numerosissimi diportisti che calano le loro imbarcazioni nelle acque del Garda sono tornati sulle rive del Benaco incontrando i soliti problemi. Il più rilevante riguarda l’assoluta carenza di alaggi liberi, cioè di scivoli attraverso i quali si possa calare in acqua la barca senza dover pagare pedaggio. La situazione, già denunciata con forza nelle ultime due estati, si è ulteriormente acuita a detta dei proprietari di imbarcazioni. Ormai, dicono, l’accesso alle acque del più grande lago Italiano, è davvero problematico. «Dopo la chiusura dello scivolo di Punta Gro’ nell’autunno del 2002 è rimasto operativo solo quello del porticciolo della Zattera a Rivoltella di Desenzano - dice Paolo Quinzani, degli Amici della vela e della pesca con sede a Pozzolengo e che raggruppa oltre 250 diportisti - Ma anche l’accesso della Zattera viene provvisoriamente chiuso fino a fine giugno per consentire l’effettuazione di lavori di sistemazione del piazzale che attualmente è in terra battuta. Fino a domenica scorsa molti diportisti, dopo la demolizione dello scivolo di punta Grò, si erano riversati in questa zona utilizzando i piazzali di sosta del Biblò. Ora siamo davvero in crisi». «Fortunatamente - prosegue - il Comune di Desenzano, dimostratosi sensibile, sta costruendo strutture preziose per noi diportisti. Oltre a sistemare il piazzale della Zattera col contributo regionale, sta anche realizzando nelle vicinanze un parcheggio in via Del Gobbo che consentirà, unitamente alla riapertura dello scivolo, di accedere a lago. Siamo invece delusi dell’atteggiamento dell’Amministrazione di Sirmione che dopo aver chiuso punta Grò non ha ancora avviato la promessa sistemazione dello scivolo in zona Brema. L’acqua qui è troppo bassa, resta lo scarico a lago, permane il divieto di balneazione né sono state adeguate le aree di sosta con la realizzazione di una quindicina di posti per barche e carrelli. Abbiamo chiesto recentemente all’Amministrazione comunale, in alternativa, di consentirci di utilizzare lo scivolo esistente a Lugana nell’area del gruppo dei Volontari del Garda. Eravamo disponibili a pulirlo. Ci è stato detto di no e non sappiamo perchè». «La situazione - conclude Paolo Quinzani - è ormai arrivata ai limiti. Scivoli liberi a lago accessibili dotati di zone di sosta dove lasciare auto e carrello non ve ne sono ormai più fra Sirmione e Bardolino sulla sponda veronese. Per questo motivo facciamo appello alla Regione Lombardia affinchè garantisca il libero accesso alle acque demaniali del più grande lago italiano, ai bagnanti ma anche ai diportisti». L’allarme è decisamente forte e ripropone il tema degli accessi agli arenili e all’acqua, zone demaniali pubbliche e non certo private come i numerosissimi muretti, recinzioni, reti metalliche esistenti farebbero pensare. Lo stesso discorso vale per gli alaggi delle barche. La vicenda scivoli era esplosa nell’estate del 2001 quando Sirmione aveva chiuso al transito via Punta Grò, di fatto impedendo l’accesso allo scivolo situato in area demaniale e utilizzato da centinaia di diportisti della domenica. La progressiva chiusura degli alaggi in altre zone li aveva concentrati tutti a Punta Grò. Contro l’ordinanza venne proposto ricorso al Tar. A fine anno il provvedimento venne ritirato. Nel frattempo l’Amministrazione sirmionese chiese l’assegnazione della gestione dell’area sulla quale sorgeva lo scivolo con l’obbiettivo di integrarla in quella comunale adiacente per realizzarvi un parco. Lo scivolo è stato demolito. E nel corso della Conferenza dei servizi svoltasi a Salò la Regione riconobbe l’esistenza del problema tanto da promuovere in agosto un incontro con le Amministrazioni di Desenzano e Sirmione. I lavori a Desenzano con il concorso economico della Regione sono in corso. Sirmione ha predisposto il progetto per un investimento di circa 130.000 euro ma non ha ottenuto il contributo regionale ed i lavori non sono ancora partiti. Se ne riparlerà a estate finita e dunque per la stagione 2004.





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