Articolo tratto da Bresciaoggi del 3 agosto 2003
Gli appassionati di nautica hanno raccolto oltre 350 firme per chiedere nuove strutture di alaggio
Sirmione, la protesta dei diportisti: «Mancano gli scivoli per le barche»
Tante barche, pochi alaggi: problema concreto per chi vuol navigare sul lago. Ora i diportisti del basso Garda, riuniti sotto la bandiera dell'Associazione Amici della Vela e della Pesca, bussano nuovamente alla porta del Comune di Sirmione (dove un tempo gli alaggi erano una decina e ora sono invece scomparsi) e della Regione per reperire alcuni scivoli a lago attraverso i quali calare in acqua i loro natanti (gommoni, derive, moto d'acqua).
Forti di oltre 350 firme «di cittadini contrari alla chiusura degli alaggi», come riportato nella petizione rivolta nei giorni scorsi al presidente della Regione, Roberto Formigoni, alla Provincia di Brescia ed all'Ufficio del Demanio di Salò, infine a quotidiani ed alla rivista specializzata «Il Gommone», gli amici della Vela tornano all'attacco dopo uno sfortunato inizio che li ha visti capitolare al Tar di Brescia quando la loro domanda di sospensione dell'ordinanza del sindaco di Sirmione di chiusura dello scivolo di punta Grò, a Lugana, venne respinto.
Rivendicano la promessa, fatta in sede di conferenza dei servizi giusto un anno fa dal sindaco, di ottenere un nuovo sbocco a lago, in cambio dello scivolo di punta Grò.
L'impegno era stato preso anche dal Comune di Desenzano, negli stessi panni di Sirmione per l'assenza o l'inadeguatezza di scivoli da offrire alle centinaia di diportisti che ogni domenica hanno problemi seri per calare in acqua le proprie barche. Il tutto avrebbe dovuto essere pronto entro dodici mesi, cioè quest'estate.
«Desenzano - affermano i responsabili dell'associazione, la cui sede è a Pozzolengo e che ha come principale portavoce l'ingegnere Paolo Quinzani, - ha avviato due progetti di sistemazione, ci ha convocati anticipatamente per conoscere le esigenze vere di un diportista e ha terminato, entro il termine prescritto, l'ampliamento di un alaggio con annesso parcheggio mantenendo dunque gli impegni presi (lo scivolo è al porto Zattera), mentre Sirmione ha indicato uno scivolo alla Brema in cui esiste addirittura uno scarico di liquami a cielo aperto e senza aver mai iniziato i lavori. Peggio - protestano i diportisti - nell'ultimo incontro con il Comune ci è stato chiesto di sostenere noi, in parte o totalmente, i costi di sistemazione».
«Oggi pertano ci vediamo negato l'accesso allo specchio d'acqua e con noi si trovano nella stessa situazione i molti diportisti stranieri che pasano da noi le vacanze».
A questo punto gli amici della Vela indicano, nella petizione al presidente della Regione, alcune possibili soluzioni. «Rendere immediatamente disponibile l'ultimo alaggio disponibile a Sirmione, situato nell'area concessa al distaccamento dei Volontari del Garda, a Lugana Marina, dove esiste uno scivolo abbandonato e ricoperto di detriti che, a nostre spese, potremmo riattivare. In cambio di tali opere - sostengono i diportisti - il gruppo ci consentirebbe di utilizzarlo: ma l'area è del Comune e deve essere l’ente pubblico a permettere questo doppio utilizzo. Tra l'altro lo scivolo seriverebbe anche ai natanti dei Volontari del Garda».
Nel frattempo, i proprietari dei natanti privati si vedono costretti a migrare verso altri lidi con perdite di tempo e di soldi.
Maurizio Toscano